
Un’esperienza personale (quelle per me più significative).
Cantine aperte 2006 sui colli bolognesi.
Un sacco di vino assaggiato. Servizio e contesto anonimo, anche se mitigato da ospitali e ricche ville padronali e corredato da premi e contropremi.
L’unico che ricordi? Quello dove il sagace produttore ci ha messo a tavola con altri commensali ad assaggiare chiacchiere e vino.
Quindi: il sapore del vino (e la memorabilità del marchio) risultano profondamente diversi a seconda del contesto/occasione/ambiente.
E ancora, interpretando in altro modo, il bisogno soddisfatto con il vino, o almeno il mio bisogno, è più coerente con un’assaggio collettivo, attorno ad un tavolo, piuttosto che con una degustazione da “sommellier”.
Targeting preciso, 4 p e qualche nuova idea. Ecco una possibile versione del TRYvertising italiano.
P.S. Secondo voi che vino acquisterò ? Ma certo, è facile, il vino della compagnia e delle chiacchiere
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